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ATTILIO VEZZANI (IADER)

 


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Vezzani Attilio (Iader), classe 1921, residente a Casoni di Luzzara, arruolato il 2-5-1944 nella 77ma Brigata S.A.P., deceduto in seguito allo scoppio di un ordigno bellico il 9-5-1945 a Moglia (Mantova).

 

Attilio nacque a Casoni nel 1921.

 

Forse è stata una delle figure più note nel periodo dell'invasione nazista e non solo fu conosciuto dai suoi compagni partigiani, ma più ancora dagli stessi nazisti che temevano i suoi atti di sabotaggio e che non riuscirono mai ad arrestarlo.

 

Attraverso i racconti dei suoi collaboratori e di tutti coloro che lo conobbero noi possiamo farci un ritratto chiaro di questo ragazzo coraggioso che più volte rischiò la vita per difendere i propri ideali.

 

Nei primi tempi Attilio lavorava alla T.O.T. e prese parte volontariamente alle prime formazioni partigiane.

 

Si trasferì poi a Bondanello presso la zia Alderica ma temendo un'azione di rappresaglia contro la sua famiglia come conseguenza delle sue azioni partigiane si rifugiò in montagna presso il Comando Partigiano.

 

La radio fascista dovette parlare a lungo delle coraggiose gesta di Attilio, meglio conosciuto con il nome di battaglia di Annibale.

 

Era sempre primo là dove occorreva compiere le azioni più azzardate ma che portavano scompiglio e paura fra le fila fasciste; il suo spirito di intraprendenza sapeva infondere coraggio e ardore fra i più giovani che per la prima volta affrontavano azioni di guerra.

 

Siamo in possesso di una testimonianza del coraggio di Attilio.

 

Un ufficiale fascista, ricoverato nell'ospedale di Luzzara, raccontò che mentre si trovava di servizio a Gonzaga fu assalito e disarmato proprio da Annibale, che, in quell'occasione, si era travestito da fascista.

 

Partecipò attivamente con le formazioni partigiane che liberarono Gonzaga dal fascismo.

 

Dopo la liberazione d'Italia, Annibale venne decorato dal Comando Americano.

 

Ma un triste giorno, per un tragico gioco del destino, Annibale moriva in seguito ad uno scoppio di materiale bellico dopo aver superato rischi e azioni, le più pericolose e le più difficili.

 

Ora di Attilio non resta che il ricordo delle sue gesta e della sua vita spesa per la libertà e per i suoi ideali di amore e di pace.

 

Attilio, avevi scelto volontariamente.


Hai combattuto e sei morto da eroe per non vivere in ginocchio!


Porteremo sempre più in alto e avanti questo Tuo anelito di libertà, questo tuo messaggio.


Per la libertà hai dato la vita, per le idee di libertà che ci hai lasciato noi continueremo a lavorare e a ricordarti.

 

 

 

 

 

 

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