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FAUSTO MELLI (MICHELINO)

 

 

 

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Fausto Melli (Michelino) di Attilio, cl. 1926, residente a Luzzara, arruolato il 22 Ottobre 1944 nella 77° Brigata S.A.P., fucilato per rappresaglia a Reggiolo il 22/04/1926. Melli Fausto nacque a Reggiolo il 19/07/1926.

 

Proveniva da una famiglia di lavoratori che abitavano a Brusatasso di Suzzara.

 

Pur essendo di giovane età aveva già lavorato in vari posti, era stato alle dipendenze dei F.lli Begnardi di Luzzara; ragazzo di animo buono era ben voluto sia dai datori di lavoro, sia dagli amici che lo frequentavano.

 

Ancora giovanissimo era stato reclutato dalle forze d'invasione tedesche per lavorare nella famosa organizzazione T.O.T.

 

Fu in questo periodo che venne a contatto con altri giovani che operavano in formazioni clandestine antifasciste.

 

Ascoltò discorsi che suscitavano sensazioni nuove ma che naturalmente corrispondevano allo spirito che lo anima.

 

E' perciò nel contatto quotidiano con uomini che già attivamente operano nella clandestinità, che matura nel giovane Fausto il desiderio e la volontà di muoversi, di fare qualcosa per una casa che già percepiva essere giusta, essere sacra.

 

Aprire agli uomini un avvenire di libertà e di benessere.

 

Sarà forse per spirito di avventura che all'inizio, dopo aver aderito alle formazioni S.A.P. di pianura, partecipa alle sortite notturne che le squadre di azione partigiana effettuano per compiere atti di sabotaggio alle retrovie nemiche; ma più tardi è una coscienza responsabile che lo guida anche in singole azioni.

 

Conscio ormai delle responsabilità che spontaneamente lui steso ha accettato, ora sente il bisogno, che per lui è anche un dovere imperioso, di cercare altri giovani per rafforzare le file dei combattenti antifascisti e sollecitare in tal modo la fine dell'oppressione.

 

Instancabile, partecipa ogni sera alle azioni che vengano comandate e sfidano l'ira fascista, più volte riesce ad affliggere sui muri volantini che invitano la popolazione alla rivolta.

 

Esempio mirabile indimenticabile di patriota combattente, Fausto cade all'alba della Liberazione ad opera delle orde barbariche fasciste che sfogano nelle sevizie la loro tremenda paura del giudizio popolare che è imminente.

 

Fausto fu arrestato a Palidano mentre si recava al lavoro, sarà trucidato il 22 Aprile 1945 dai fascisti in fuga in località Bettolino.

 

Fausto, tutte le cose dell'avvenire sono anche tue, tu ci appartieni.


Dovunque volgiamo lo sguardo seguiamo la giusta via che tu ci hai indicato, per la giustizia, l'amore, la libertà e la fratellanza.


Sarai sempre con noi.

 

 

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