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ERMES FERRARI (ERMES)

 

Ermes Ferrari

 

Ferrari Ermes di Armadoro, c.l. 1922, residente a Luzzara, arruolato il 10 settembre 1944 nella 77° Brigata S.A.P., fucilato a Reggiolo il 17 aprile 1945.

In una casa di modesti quanto semplici lavoratori, nasceva Ermes nel luglio del 1922 alla vigilia di eventi storici che dovevano condurre l'Italia sulla strada della rovina e della distruzione.

Superati gli studi elementari in modo lodevole, intraprese gli studi superiori presso le Magistrali da dove uscì con il diploma di insegnante.

Non dimenticò mai la somma di sacrifici che i suoi genitori dovettero sopportare affinché potessero essere appagate le sue aspirazioni allo studio; modesto non si abbandonava mai al superfluo.

Nei suoi discorsi traspariva una profonda umanità che lo portava ad essere amico con tutti, ad essere prodigo nell'offrire la propria capacità a chi ne aveva bisogno.

Rimarrà in lui il grande rammarico di non poter esercitare la professione di insegnante che gli avrebbe permesso di aiutare la famiglia e di soddisfare le sue aspirazioni di educatore.

Erano tempi in cui non c'era posto per sentimenti tanto nobili: la guerra fascista aveva trascinato nel gorgo della rovina ogni aspetto umano e di civiltà, per cui anche la scuola subiva le conseguenze della tragedia che infuriava sull'Italia.

Ermes, questo giovane di grande ingegno sentiva attorno a se crollare un mondo che, chino sui suoi libri nella stanzetta che serviva da cucina, aveva immaginato amico, foriero di un avvenire prospero e sereno e per il quale era pronto a dare il suo contributo di intelligenza e capacità.

La sua sensibilità lo porterà gradualmente a fare una scelta precisa; la realtà che lo circonda fa maturare il lui la volontà che forse prima di allora non aveva mai percepito; una volontà che gli fa comprendere che al di là di quella cortina di lutti, di distruzione e di tragedia esiste un mondo fatto di amicizia e di pace.

Aderisce al movimento clandestino e di lotta al fascismo dopo aver meditato profondamente sulla scelta che stava per fare; quindi con la stessa scrupolosità di quando si preparava per la scuola , affronta i rischi di una lotta che non lascia molte speranze.

Forse non riuscirà a spiegare ai propri cari questa sua scelta: conosce il grande amore dei suoi famigliari e teme di recar loro un grande dolore.

E anche quando tornerà da pericolose azioni di sabotaggio, troverà la forza di presentarsi tranquillo e sereno agli occhi della mamma.

L'opera che sa sviluppare a favore del movimento partigiano è preziosa, poiché con gli scritti che sono appelli all'amore e alla bontà, con gli atti che compie assieme ai suoi compagni, costruisce con le sue mani quel mondo da lui immaginato.

Arrestato e condotto alle celle della famigerata Brigata Nera, sublime esempio di coraggio ed eroismo, sopporta le violenze e le sevizie del barbaro nemico in silenzio.

Cadrà sotto il piombo fascista, ma nei suoi occhi non passò l'ombra dell'odio; in essi splendeva la serenità del buono, dell'onesto, del giusto.

Ermes, non valgono un mare di lacrime.
Non servono esaltazioni retoriche.
Soltanto diffondendo il contenuto sacro della tua morale,
soltanto riprendendo questa tua morale in ogni atto quotidiano della nostra vita, sapremo essere tuoi degni emuli.

 

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